Bombay
Postato il 25 Ottobre 2012, in Gatti a pelo corto, con 0 Commenti
Nel corso dei decenni, infatti, il Bombay si è notevolmente differenziato dal Burmese, diventando così una razza a sé, con il pelo lucidissimo e muscoli molto potenti.
Il Bombay si distingue da alcune caratteristiche fisiche: la taglia è media, dai 2 ai 5 kg, mentre la costituzione si presenta robusta e muscolosa, in particolare nei maschi.
La testa è tonda e grande, con il muso corto, mentre gli occhi si presentano distanziati e rotondi; le orecchie, invece, di media grandezza, presentano una smussatura sulle punte, e larghe alla base.
Gli arti sono decisamente lunghi, le zampe piccole, e caratterizzate da piccoli cuscinetti neri.
La coda è di media lunghezza, elegante e piuttosto magra; il pelo è corto, fine, e aderisce molto bene alla pelle dell’animale. Il colore è bruno o nero, in ogni caso mai di tonalità chiare.
L’apparenza non lascia capire che in realtà il Bombay è un gatto robusto, che nella maggior parte dei casi supera i 3 kg: le sue forme eleganti e ben proporzionate, in particolare le zampe molto sottili, sembrano invece evidenziare un peso più ridotto.
La coda media o lunga rimane per tutta la vita del gatto, che generalmente si attesta intorno ai 15-17 anni totali.
Il pelo corto e molto lucido si presenta chiaro alla nascita, per poi scurire gradualmente con il passare degli anni, in particolare con l’avvicinamento della maturità sessuale.
Il Bombay è un tipico gatto da compagnia: non soffre la vita in appartamento, mostrandosi invece piuttosto pigro, accomodante e affettuoso. Ama giocare con gli adulti e con i bambini, ma non ama particolarmente i rumori forti, che tendono ad infastidirlo.
È molto probabile che il gatto si affezioni alla famiglia, e quindi raro che abbandoni la casa dei proprietari per lunghi periodi.
Miagola pochissime volte, mentre le fusa sono molto più frequenti; il Bombay inoltre ama la compagnia degli umani, ma non quella dei suoi simili: la presenza di un altro gatto non è cosa gradita per questo tipo di animale, che preferisce invece dividere la stessa stanza con un cane.
Le cure di cui necessita un Bombay si riducono all’alimentazione, che deve essere ricca di proteine, quindi di carne, e alla spazzolatura del pelo, almeno ogni mese.
Da tenere in considerazione il fatto che il gatto non ha bisogno di ingerire grandi quantità di cibo, perché brucia poche calorie, anche se la tendenza è quella di ingerire molti più alimenti di quanto sarebbe necessario.
Per evitare l’insorgere di problemi, in particolare legati al diabete, è bene curare in modo attento l’alimentazione del Bombay.
I cuccioli di Bombay nascono con il pelo molto chiaro, e generalmente per ogni parto ci sono al massimo 4-5 gattini.
La razza è stata riconosciuta per la prima volta nel 1970, mentre successivamente, nel 1976 e nel 1979, ha ottenuto il riconoscimento della CFA e della TICA.
Presente in Asia, Europa e Stati Uniti, il Bombay viene allevato principalmente in Gran Bretagna; è molto raro trovarlo in Italia.
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