Levriero Polacco
Postato il 26 Ottobre 2012, in Levrieri e segugi, con 0 CommentiIl levriero polacco è un cane di taglia grande ( altezza al garrese nei maschi 70-80 cm) appartenente alla famiglia dei levieri a pelo corto ma rispetto a questi è molto più resistente e di forme meno fini rispetto ai suoi parenti della stessa specie.
Molto probabilmente questo cane discende dai levrieri asiatici del tipo “Saluki”. Ci sono pervenute delle documentazioni in cui si parla di questo cane già nel XIII secolo. In tutti i quadri che lo ritraggono il levriero polacco rimane immutato, questo vuol dire che la razza non ha subito importanti variazioni fino al XIX secolo. Dopo la devastazione che subì la Polonia in seguito alla seconda guerra mondiale fu fatto dagli allevatori un grande sforzo per riportare in vita la razza che sembrava essersi perduta.
Tale operazione fu resa possibile grazie al ritrovamento di un libro intitolato “Il cacciatore” (Mysliwiec), datato 1565 che riportava una descrizione accurata del levriero polacco considerato come un cane degno del confronto con il lupo. Il primo standard ufficiale di questo tipo di levriero fu redatto dalla Dottoressa Malgorzata Smurlo- Affisso- Celerimmus che insieme alla sorella Izabella dedicarono l’intera esistenza al recupero di questa razza.
Il levriero polacco è potente e muscoloso, adatto alla caccia alla lepre e al capriolo, decisamente più massiccio di tutti gli altri tipi di levrieri, ha la muscolatura ben definita e nettamente visibile, il muso allungato e la mascella massiccia. Molto importante per il riconoscimento della razza è la forma del cranio che superiormente deve essere piatto con le ossa frontali e le arcate sopraccigliari marcate. Gli occhi sono generalmente color nocciola molto vispi e penetranti tradiscono la sua grande intelligenza. Le labbra non sono mai pendule e non nascondono mai la mascella. Le orecchie sono di grandezza media, abbastanza strette, se le si tira in avanti le loro estremità toccano facilmente gli angoli interni degli occhi. La pelle è ben aderente ed elastica, il pelo è abbastanza duro al tatto. Particolarità è la lunghezza del pelo che varia rispetto alle varie zone del corpo: sul garrese è più lungo mentre sui lati si fa più corto, sullo sterno e sugli arti è più corto che in tutte le parti del corpo. Sul ventre il pelo si presenta rado e delicato. Dietro le natiche e sulla coda che è lunga e grossa alla base, il pelo è più lungo che in tutto il corpo ma rimane ugualmente rude. In movimento, la coda è portata più in alto, ma la base della coda non deve essere portata più in alto del livello del rene. La forma delle zampe è ovale e con dita ben arcuate. Tutti i colori sono ammessi anche se primeggiano su tutti il color biscotto e il grigio scuro. Il manto può essere a tinta unica oppure macchiato. Il colore degli occhi varia a seconda del colore del manto. E’ un cane docile, padrone di sè stesso, facile all’addestramento, stabilisce un rapporto unico e totalizzante con il padrone. E’ molto veloce, abile e instancabile, può resistere facilmente a interminabili battute di caccia. Ama molto correre e necessita di uno spazio esterno dove farlo ogni giorno ma non disdegna di allungarsi sul divano e oziare. Nonostante la grande resistenza non è molto longevo, vive in media 10 o 12 anni a differenza di molte altre razze che superano i 13 anni.
Tale operazione fu resa possibile grazie al ritrovamento di un libro intitolato “Il cacciatore” (Mysliwiec), datato 1565 che riportava una descrizione accurata del levriero polacco considerato come un cane degno del confronto con il lupo. Il primo standard ufficiale di questo tipo di levriero fu redatto dalla Dottoressa Malgorzata Smurlo- Affisso- Celerimmus che insieme alla sorella Izabella dedicarono l’intera esistenza al recupero di questa razza.
Il levriero polacco è potente e muscoloso, adatto alla caccia alla lepre e al capriolo, decisamente più massiccio di tutti gli altri tipi di levrieri, ha la muscolatura ben definita e nettamente visibile, il muso allungato e la mascella massiccia. Molto importante per il riconoscimento della razza è la forma del cranio che superiormente deve essere piatto con le ossa frontali e le arcate sopraccigliari marcate. Gli occhi sono generalmente color nocciola molto vispi e penetranti tradiscono la sua grande intelligenza. Le labbra non sono mai pendule e non nascondono mai la mascella. Le orecchie sono di grandezza media, abbastanza strette, se le si tira in avanti le loro estremità toccano facilmente gli angoli interni degli occhi. La pelle è ben aderente ed elastica, il pelo è abbastanza duro al tatto. Particolarità è la lunghezza del pelo che varia rispetto alle varie zone del corpo: sul garrese è più lungo mentre sui lati si fa più corto, sullo sterno e sugli arti è più corto che in tutte le parti del corpo. Sul ventre il pelo si presenta rado e delicato. Dietro le natiche e sulla coda che è lunga e grossa alla base, il pelo è più lungo che in tutto il corpo ma rimane ugualmente rude. In movimento, la coda è portata più in alto, ma la base della coda non deve essere portata più in alto del livello del rene. La forma delle zampe è ovale e con dita ben arcuate. Tutti i colori sono ammessi anche se primeggiano su tutti il color biscotto e il grigio scuro. Il manto può essere a tinta unica oppure macchiato. Il colore degli occhi varia a seconda del colore del manto. E’ un cane docile, padrone di sè stesso, facile all’addestramento, stabilisce un rapporto unico e totalizzante con il padrone. E’ molto veloce, abile e instancabile, può resistere facilmente a interminabili battute di caccia. Ama molto correre e necessita di uno spazio esterno dove farlo ogni giorno ma non disdegna di allungarsi sul divano e oziare. Nonostante la grande resistenza non è molto longevo, vive in media 10 o 12 anni a differenza di molte altre razze che superano i 13 anni.
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